Candy ed io

Il mondo di Candy

Qualche giorno fa, nel bel gruppo Facebook Regency & Victorian, dove si parla di letteratura e altro dell’Ottocento, ci è stato chiesto di presentarci e raccontare le nostre passioni inerenti il gruppo e non. A volte, ci va un qualcosa che ti spinge a riflettere per fare chiarezza sulla propria vita e io mi sono resa conto di una cosa mentre leggevo gli interventi e scrivevo le mie opinioni.

Ognuno di noi ha i propri personaggi iconici, senz’altro il mio amore per l’Ottocento e dintorni iniziò grazie a Piccole donne, quando avevo otto anni, ma le due figure dell’immaginario che mi hanno colpita in maniera indelebile sono state Candy Candy Lady Oscar, a cui sono rimasta legata fino ad oggi, tra momenti di ricordi affettuosi in cui mi occupavo d’altro e momenti di grande passione e interesse come l’attuale, soprattutto per Oscar, che senz’altro durerà ancora per molto.

La mia passione per le epoche passate è strettamente legata ad Oscar e Candy, e come periodo di riferimento io parto un po’ prima della Rosa di Versailles, nel Seicento dei Moschettieri e della costruzione di Versailles, e arrivo alla Belle Epoque e alla Prima Guerra Mondiale, epoca della Signorina Tuttalentiggini. Tra l’altro, a Candy, oggi un po’ dimenticata purtroppo per via del blocco delle traduzioni del manga e delle trasmissioni dell’anime (entrambi reperibili in maniera un po’ carbonara) si legano tante suggestioni, ci sono richiami letterari nella sua vicenda, dai classici per ragazzine del XIX secolo ai romanzi di Jane Austen, dalle sorelle Bronte a Edith Wharton, per arrivare a Vera Britain. E non dimentichiamo Romeo e Giulietta e come viene omaggiato da Terence, anche la mia passione per Shakespeare nasce da qui.

Del resto, noi siamo le storie che amiamo e quelle che ci formano davvero entrano nelle nostre vite tra la tarda infanzia e la giovinezza per non uscirne più. E Candy Candy Lady Oscar non sono solo cartoni animati, ma molto di più.